Archivi tag: Massimo Rossi

Campana, Antonio Maria Gaspare

Antonio Maria Gaspare Campana
N. Portici 11 Dicembre 1776
M. Vienna 28 Febbraio 1841

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Generale, geodeta, direttore del Deposito della guerra di Milano, direttore dell'Istituto Geografico Militare di Vienna

Biografia:
Nacque a Portici, presso Napoli, l'11 dicembre 1776 (1772b secondo D'Ayala 1862, p. 166, Ascione 1968, Valerio 1993b e 1995; 1776 secondo KA 1832) da Vincenzo, incisore presso la Stamperia Reale, e Margherita Carpi. Cadetto al collegio militare di Napoli, nel febbraio 17999 venne nominato capitano in seconda del Genio. Aderì alla Repubblica napoletana e con la Restaurazione fuggì in Francia dove dal 17 maggio 1800 ricoprì il medesimo grado nella brigata del Corpo del Genio italiano alle dipendenze del lietenant general Chasseloup. Entrato nell'armata d'Italia durante la seconda campagna militare, seguì Bonaparte nel passaggio del Gran san Bernardo e alla battaglia di Marengo (Mori 1992, p. 40). Nel 1801 fu tra i componenti del corpo topografico piemontese in qualità di allievo disegnatore topografo (Berthaut 1902, I, p. 376) e si occupò delle operazioni preparatorie alla distruzione e ricostruzione della fortezza di Fenestrelle, lavorando anche a Cherasco. Dal primo aprile 1802 fu nel corpo topografico degli ingegneri geografi della Repubblica italiana, con il grado di capitano in seconda (Valerio 1993b, p. 198), agli ordini dello svedese Gustaf Wilhelm af Tibell, fondatore e primo direttore, nel 1802, dell'Ufficio topografico e del Depot generale de la guerre della Repubblica italiana, con sede a Milano. Campana lavorò a Mantova e rilevò l'altura di Pietolo, partecipando alla costruzione del forte. Fino al 1804 svolse operazioni trigonometriche sul lago di Como e si occupò del rilevamento militare del Po e in parte del territorio tra Adda e Ticino.
A Tibell, dimessosi dal Depot generale il 6 giugno 1803, successe il capitano Francesco Macdonald e in seguito, il 23 agosto, Campana fu nominato capo sezione del Corpo Topografico del Regno di'Italia (Valerio 1995, pp. 11, 136). Con quattro ufficiali svolse la ricognizione militare di buona parte dell'Appennino.
Nel 1805 fu alle dipendenze del lieutenant general Domenico Pino e ottenne la nomina prima ad interim e in seguito la direzione del Depot generale de la guerre. Il 21 settembre 1809 diventò comandante di squadrone. Nel 1811 il Depot pubblicò la carta dei dipartimento del Metauro e del Musone, incisa da Bordiga e la carta del dipartimento del Rubicone, intagliata da Giovanni Battista Caniani e curata dal napoletano Ferdinando Visconti. Tra il 1812 e il 1814 venne realizzata in 38 fogli anche la Carta del Basso Po alla scala di 1:15.000 (Pezoli 1987, pp. 7-8).
Il 7 agosto 1813 Campana fu nominato maggiore. Nell'aprile 1814 le province italiane ritornano sotto il dominio austriaco e, il primo settembre, con ordinanza del 15 luglio, Campana venne confermato nella direzione dell'ex Depot generale de la guerre, divenuto ora Istituto Geografico Militare Austriaco. Gli scambi dei documenti astronomici, geodesici, topografici e statistici tra l'ex Depot e il nuovo Istituto furono oggetto prima di un atto stipulato l'8 gennaio 1814 e in seguito di una convenzione firmata il 28 ottobre 1816 (Berthaut 1902, II, pp. 424.425).
Nel 1817 Campana diventò direttore superiore occupandosi anche della sezione mappazione, fino all'ottobre 1819. Dal 1817 al 1819 mise a punto la mappatura militare della Lombardia e la triangolazione di second'ordine del Regno Lombardo-Veneto, coordinando le operazioni per la determinazione della longitudine tra Milano, Padova e Fiume (1822-1827). Diresse la delineazione topografica militare degli stati di Parma, Piacenza e Gustalla. Per il felice esito di quest'impresa, l'11 dicembre 1821, ebbe il titolo di commendatore dell'Ordine costantiniano di San Giorgio di Parma. Già il 14 settembre 1820 era stato insignito cavaliere dell'Ordine austriaco della corona di ferro. Il 26 aprile 1828 fu creato cavaliere degli Stati d'Austria con il titolo trasmissibile agli eredi di cavaliere di Splugen-levg e il 9 marzo dello stesso anno venne nominato colonnello.
Tra il 1821 e il 1828 l'Istituto geografico milanese completò le misurazioni trigonometriche iniziate sotto il governo francese e rilevò i territori italiani controllati dall'Austria: il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, e il ducato di Modena, Reggio e Massa, entrambi alla scala di 1:28.800. La carta dei ducati modenesi venne curata dal maggiore Giuseppe Carandini capo dell'ufficio topografico del regio ducale corpo del Genio militare estense (Baricchi 1999, p. 11); nel 1841 l'Istituto geografico militare pubblicò la carta dei ducati estensi in scala 1:86.400.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:
Inaf - Osservatorio Astronomico di Brera, Archivio, Corrispondenza scientifica, cart. 118, Antonio Campana a Francesco Carlini.
Inaf - Osservatorio Astronomico di Padova, Archivio, carteggio Antonio Campana a Giovanni Santini, 1824-1825.
Osterreichisches Staatsarhive, Kriegsarchiv, Wien, Personal Acten, Antonio Campana, Qualificationslisten, 391.

Bibliografia:
Ascione 1968; Baricchi 1999, p. 11; Berthaut 1902, I, p. 376; II, pp. 424-425; D'Ayala 1862; Marinelli 1881, pp.318, 325, 376; Mori 1922, p. 40; Osterreichisches Biographisches 1957; Pezzoli 1987, 7-8; Rossi 2006b; Valerio 1993b; Valerio 1995.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Massimo Rossi

De Zach, Antonio

Antonio De Zach
N. Budapest 14 giugno 1747
M. Graz 22 novembre 1826

Relazioni di parentela:

Ente/istituzione di appartenenza:
Qualifica: Ufficiale austriaco, geodeta

Biografia:
Anton Zach nacque a Pest, in Ungheria il 14 giugno del 1747, da Klara Sonntag e Joseph Zech. Ebbe tre fratelli: John Nepomuk, segretario di Corte; Karl maggiore dell'esercito, e Franz Xaver, fondatore e direttore dell'Osservatorio astronomico di Gotha, in Turingia.
Militare di carriera, Anton entrò nell'Accademia militare di ingegneria di Vienna a 13 anni, nel 1760, e vi rimase fino al 1765, quando terminò gli studi come cadetto nel corpo del Genio militare. Grazie alle sue notevoli conoscenze matematiche nel 1775, con il grado di Lieutenat (tenente), fu assegnato allo Stato Maggiore Generale (Generlaquartiermeisterstaab) e attraverso il suo lavoro venne introdotto il metodo di rilevazione trigonometrico-astronomico. Nel 1778 fu nominato professore all'Accademia militare di Vienna-Neustadt, con l'incarico di insegnare l'arte della fortificazione e, nell'anno seguente, matematica. Nel 1783 il successo nell'insegnamento gli valse la promozione a Hauptmann (capitano). Partecipò brillantemente alle guerre contro l'Impero ottomano e nel 1792, come maggiore partecipò alle campagne contro la Francia. Nel 1796 diventò il Generalquartiermeister dell'armata austriaca in Italia. Nel 1798 guidò i rilevamenti delle province veneziane acquisite dopo il trattato di Campoformio e pose alla base degli stessi quel metodo astronomico-trigonometrico già sperimentato in Galizia vent'anni prima insieme al fratello Franz Xaver, dando luogo alla Topographisch-geometrische Krieg-skarte von dem Herzogthum Venedig (Carta militare topografico-geometrica del Ducato di Venezia), elaborata dal 1798 al 1805 in scala 1:28.800.
Nelle successive campagne contro la Francia si distinse nuovamente e nel giugno del 1799 venne promosso a Generalmajor e subito dopo capo dello Stato Maggiore dell'armata imperiale in Italia. In questo periodo tutte le sue azioni in campo strategico furono accompagnate da grande successo e l'Imperatore ricompensò la sua decisiva partecipazione alla battaglia di Lodi (15 agosto 1799) nominandolo, il 13 ottobre 1799, cavaliere dell'Ordine Militare di Maria Teresa e, successivamente per la battaglia di Genola (4 novembre), gli conferì un'indennità personale a vita di 600 Gulden (fiorini).
Nella battaglia di Marengo del pomeriggio del 14 giugno 1800, il generale Zach fu fatto prigioniero con tutto il suo Stato Maggiore.
Insieme al fratello Franz Xaver, il 6 febbraio 1801 Anton fu elevato a rango di barone ungherese. Nel 1805, con la ripresa delle ostilità, rientrò in servizio in qualità di Feldmarschall-Lieutenant (tenente maresciallo) e venne nuovamente assegnato allo Stato Maggiore dell'armata in Italia. Dopo la battaglia di Caldiero (30 ottobre 1805), Zah curò la ritirata imperiale verso l'Ungheria.
Nel 1806 pubblicò Il Ducato di Venezia in 4 fogli, alla scala di 1:234.000. Dopo la pace di Presburgo del 26 dicembre 1805 il barone von Zach ricoprì la carica di governatore di Trieste, e a seguito dell'impegno svolto, ottenne nel 1808 la croce di comandante dell'Ordinedi Leopoldo. Dopo la pace di Vienna (14 ottobre 1809), unitamente al plenipotenziario francese, in qualità di commissario imperiale, gli venne affidato il compito della rettifica dei confini dell'Illiria ceduta alla Francia. Nell'ottobre del 1810 divenne vice comandante della fortezza di Olmutz (odierna Olomouc) in Moravia e dal 1813 si occupò dell'istituzione della milizia territoriale. Al compimento del sessantesimo anno di servizio, il primo marzo del 1825, l'Imperatore gli assegnò il titolo di Feldzeugmeister.
Anton von Zach trascorse l'ultimo anno della sua vita a Graz, dove morì il 22 novembre 1826, all'età di 79 anni. Sulla sua tomba la moglie Anna Maria sposata nel 1779, nata baronessa von Molcke, che gli diede in 47 anni di matrimonio 9 figli, fece erigere un monumento a testimonianza del dolore e dell'affetto della sua famiglia.
Di lui sono apparsi alccuni testi a stampa di argomento militare (fortificazioni, manovra, addestramento) e saggi di geografia e astronomia sulla <> curata dal fratello Franz.

Produzione scientifica:

Produzione di cartografia manoscritta:

Produzione di cartografia a stampa:

Fonti d’archivio:
Osterreichisches Staatsarchiv, Kriegsarchiv, Kart3863, Anton Frh. von Zach (1747-1826) FZM. cc. 7 r.v.

Bibliografia:
Hirenfeld 1857, pp. 553-555; Nischer 1925, pp. 109-111; ROssi 2005, pp. 26-27; Rossi 2006a; Schels 1829; Vargha 1998, p. 85; Voykowitsch 1998, pp. 22-23; Wurzbach 1890, pp. 69-70.

Rimandi ad altre schede:

Autore della scheda: Massimo Rossi